Nei pressi di Anse Source d'Argent c'è un cimiterino di epoca coloniale che la maggior parte dei turisti ignora durante il tragitto verso la spiaggia, ma che merita di sicuro una visita, anche se breve
Molte delle sepolture si stanno ormai sgretolando a causa delle intemperie e del sole cocente, e la maggior parte delle lapidi è ormai illeggibile, ma qualcosa rimane a ricordare quanto il luogo sia antico
Fiori selvatici si sono insinuati nelle fessure del cemento e ora crescono sulle tombe: è come se la natura, in qualche modo, omaggiasse queste persone vissute tanto tempo fa quando ormai nessuno si ricorda più di loro
E a vegliare sui defunti, anche qualche pennuto visitatore
La spiaggia di Anse Source d'Argent regala emozioni anche quando, sul finire della giornata, il cielo all'orizzonte minaccia tempesta...
...e la luce del tramonto accarezza le rocce rendendo l'ambientazione ancor più suggestiva
Poi il sole si tuffa dietro all'orizzonte e compaiono sprazzi di rosa, giallo, arancione
...e la giornata si chiude in bellezza.
Pare che il National Geographic l'abbia definita come la "spiaggia più bella del mondo" e di sicuro è una delle più fotografate in assoluto - è Anse Source d'Argent, vero e proprio capolavoro della natura a La Digue.
I soliti detrattori potranno anche definirla come la solita "2 palme, 4 sassi e sabbia bianca" - e un fondo di verità c'è - ma è il modo in cui gli elementi si accostano nel paesaggio a renderlo spettacolare, con quegli enormi blocchi di granito scolpiti dal vento e dall'acqua
E che dire poi del mare dalle incredibili tonalità dell'azzurro e del blu...
...e così caldo da non riuscire a tenere una birra in fresca?
Immancabile anche a La Digue la gita in giornata, con la solita barchetta, per visitare le isole circostanti e fare un po' di snorkelling...
Questa è Marianne, prototipo di isola alla Robinson Crusoe
...con tanto di relitto incluso, proprio come nel libro...
..."creazione" gentilmente donata a Marianne da un crucco che ha lasciato ormeggiata la sua barca sulla barriera per andare a esplorare l'isola - ma, ops! Si è staccata l'ancora e il malcapitato, tornato alla spiaggia, non ha potuto far altro che constatare che la sua barca era diventata per sempre parte del paesaggio...
E così, come novelli Robinson Crusoe, esaminiamo le fonti di cibo presenti sull'isola...
...ma per fortuna la nostra sopravvivenza non dipende dall'apertura di cocchi (impresa per soli esperti) e nemmeno dalla caccia a granchi mimetici od ostici molluschi
Dalla parte opposta, l'isola è selvaggia quel tanto che basta...
...per sentirsi un po' in capo al mondo.
Il nostro viaggio prosegue a La Digue, anche se dal punto di vista culinario non comincia sotto i migliori auspici...
Abbandonato il nostro triste frigorifero, ci dedichiamo all'esplorazione dell'isola - rigorosamente in bicicletta!
Qui ad esempio siamo a Grande Anse, con il suo immancabile repertorio di graniti coreografici...
... e di ospiti umani...
...e non umani
E poi c'è il premio di fine giornata, un bellissimo tramonto!
(con vista barca)