Un tempo la vita degli islandesi era veramente dura. Chi non aveva il suo gregge di pecore era un pescatore: lavoro durissimo che spesso si trasformava in tragedia a causa del mare tempestoso.
Non tutti, poi, potevano "ambire" alla professione di pescatore: era necessario avere un fisico possente, per issare le reti, manovrare le barche, resistere alle onde dell'oceano, e così via.
Perciò, i giovani che volevano entrare in un equipaggio venivano sottoposti ad una prova di forza molto empirica... ma decisamente efficace. Ecco qui l'attrezzatura necessaria: quattro pietre e un macigno.
Attenzione, non si tratta di pietre qualsiasi, anche se belle tonde e levigate dall'oceano... ciascuna di esse ha un peso ben preciso: 23, 54, 100 e 154 kg rispettivamente.
E ciascuna viene chiamata per nome:
- 23 kg: Amlóði (= "imbranato", "incapace")
- 45 kg: Hálfdrættingur (= "gracile")
- 100 kg: Hálfsterkur (= "media forza")
- 154 kg: Fullsterkur (= "piena forza")
L'aspirante pescatore doveva quindi dimostrare la propria forza riuscendo a sollevare il pietrone più pesante possibile, ed appoggiandolo sul macigno grosso: ecco una valletta (io) che gentilmente si presta a dimostrare l'esecuzione del gesto tecnico.
In origine, il macigno sul quale appoggiare il pietrone appena sollevato era alto come la vita di un uomo... in questo caso hanno fatto un piccolo sconto (arriva al ginocchio, probabilmente per evitare eccessivi traumi ai turisti scemi come noi).
Ed ecco la nostra simpatica valletta che riesce nel compito di sollevare la "piccolina" (23 kg).
Che bello! Sono ufficialmente... "imbranata" (Amlóði), e di conseguenza riformata alla visita di leva.
Il babbo, facendo il figo e cercando di smuovere la pietra "gracile" da 54 kg, così sentenzia: "Eh ma... dev'essere inchiodata al terreno!". Seee, seee. ;)
Visto il mio futuro promettente, mi dedicherò al sollevamento pesi.
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