sabato 12 marzo 2016

Orvieto (2) - Pazzi per i pozzi

Siccome Orvieto è situata sulla sommità di una rupe di roccia vulcanica, e siccome in antichità chi veniva da fuori aveva il vizio di voler mettere le mani sulla città e sulla sua posizione strategica, gli abitanti si sono ingegnati per difendersi in caso di assedio (ma anche per soddisfare le loro necessità in tempo di pace) costruendo profondi pozzi per l'approvvigionamento dell'acqua.

Il primo che visitiamo è il Pozzo della Cava, ritrovato per caso qualche decennio fa dal signor Tersilio Sciarra che, nell'eseguire lavori di ristrutturazione della propria casa, ha scoperto che sotto c'era... tutto questo, portandolo alla luce interamente di tasca sua. E adesso lo Stato gli fa pagare pure 5000 euro all'anno di IMU

La foto non rende bene, ma questo pozzo è profondo più di 30 metri...


...ed è collocato all'interno di una complessa struttura sotterranea formata da 9 grotte usate, a seconda delle epoche e degli ambienti, per raccogliere acqua, seppellire morti (agli Etruschi piaceva così), gettare rifiuti inorganici, produrre ceramiche, conservare il vino...



Il secondo pozzo, ancor più spettacolare, è quello di San Patrizio costruito nella prima metà del Cinquecento da Antonio da Sangallo il Giovane. Per raggiungere l'acqua, a oltre 50 metri di profondità, si percorre una doppia scala elicoidale con finestre disposte a intervalli regolari, costruita in modo tale che chi saliva e chi scendeva non si incrociasse mai durante il tragitto.



Addentrandosi nel pozzo sembra di stare in un film fantasy, e dopo essere scesi dal 284° gradino...


...sembra di essere stati inghiottiti dalle profondità della terra


Ma per fortuna bastano altri 284 gradini per tornare in superficie
Appunto per i buongustai: visita sconsigliata dopo un pasto luculliano

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