In qualsiasi isola greca gli animali più diffusi, oltre ai nudisti olandesi ed ai crucchi con il sandalo e il calzino bianco, sono i gatti.
Si trovano praticamente ovunque, sdraiati a giocare all'ombra...
...pazienti e in agguato sotto ai tavoli, aspettando qualche avanzo. Facendo sentire chi mangia leggermente a disagio...
...in posa plastica dentro le rovine di un tempio...
...davanti a un bassorilievo scolpito nella roccia...
...o, molto meno poeticamente, mentre cercano di assaltare un bidone della monnezza
Meow!
sabato 25 dicembre 2010
martedì 14 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
Occhio al bebé
Ecco il bagno di una trattoria di Bologna.
Oh, che carini, ci hanno installato un fasciatoio: le mamme ringraziano!
Ma diamo una zoomata all'inquietante cartello appeso in alto a destra...
E mi raccomando: anche se vi cade il bambino, mantenete il fasciatoio PULITO!!
Oh, che carini, ci hanno installato un fasciatoio: le mamme ringraziano!
Ma diamo una zoomata all'inquietante cartello appeso in alto a destra...
E mi raccomando: anche se vi cade il bambino, mantenete il fasciatoio PULITO!!
lunedì 29 novembre 2010
Ricchi premi e cotillon!
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
"Il cotillon ((FR) "gonnella") è un'antica danza francese, risalente agli inizi del XVIII secolo e considerata l'antesignana della quadriglia."
Perché cito questa definizione? Perché qualche giorno fa sono passata da un circolo Arci di Modena, e sono rimasta affascinata dai poster appesi dei grandi personaggi che di qui son passati, allietando le folli serate dei pensionati...
Cominciamo con il Gruppo Tabarroni (...Tamarroni?!)
...proseguendo con Lello Lelli e Tatiana...
...Tiziano e Jerri, della Vera Bologna Band (...SOCC'!!)
...questo bel tenebroso (che, per la verità, assomiglia di più a Toro Seduto che ad un cantante)...
...un dodicenne con l'acne...
...Stefano e Laura Zizza (che, per la cronaca, avrebbe potuto prendere in considerazione un'altra inquadratura)...
...e infine, LEI... l'UNICA, INIMITABILE, DIVINA...
Cominciamo con il Gruppo Tabarroni (...Tamarroni?!)
...proseguendo con Lello Lelli e Tatiana...
...Tiziano e Jerri, della Vera Bologna Band (...SOCC'!!)
...questo bel tenebroso (che, per la verità, assomiglia di più a Toro Seduto che ad un cantante)...
...un dodicenne con l'acne...
...Stefano e Laura Zizza (che, per la cronaca, avrebbe potuto prendere in considerazione un'altra inquadratura)...
...e infine, LEI... l'UNICA, INIMITABILE, DIVINA...
PATRIZIA CECCARELLI!!!
Visto che la tortellata di San Giovanni è ancora lontana, in alternativa potete sempre partecipare ("Partecipate!".) alla tombolata del giovedì e della domenica.
martedì 23 novembre 2010
Gemellaggio La Palma - Sant'Ilario d'Enza (Re)
A La Palma mi sono imbattuta in una scena particolare. Eccola. Notate qualcosa di strano?
Osservando attentamente il filo potreste chiedervi...
...cosa cavolo ci fa una scarpa appesa a quell'altezza?
Tormentata dal dubbio, rientro in Italia :)
Tanto per parafrasare De André, guidando per le strade "...del paesino di Sant'Ilario, tutti s'accorsero con uno sguardo che non si trattava di un" ... caso isolato.
Anche di qui deve essere passato lo stesso pazzo furioso che c'era alle Canarie (e non ero io...)
Accettasi spiegazioni scientifiche del fenomeno.
Osservando attentamente il filo potreste chiedervi...
...cosa cavolo ci fa una scarpa appesa a quell'altezza?
Tormentata dal dubbio, rientro in Italia :)
Tanto per parafrasare De André, guidando per le strade "...del paesino di Sant'Ilario, tutti s'accorsero con uno sguardo che non si trattava di un" ... caso isolato.
Anche di qui deve essere passato lo stesso pazzo furioso che c'era alle Canarie (e non ero io...)
Accettasi spiegazioni scientifiche del fenomeno.
domenica 21 novembre 2010
Il Ruggito del Coniglio
Cremona, venerdì 19 novembre, Teatro dei Filodrammatici...
...e siamo al Ruggito del Coniglio!! http://www.coniglio.rai.it
Ecco Vinicius Du Marones che, accompagnato dal suo Maestro di capoeira, canta la sua cansone trishte... "La borsa taroccata". Che trishtessssa!
Poi arrivano Fata Paiella e il Mago Roland, tenuti d'occhio da Presta & Dose...
...fantastici!!!!!!!!!!!
...e siamo al Ruggito del Coniglio!! http://www.coniglio.rai.it
Ecco Vinicius Du Marones che, accompagnato dal suo Maestro di capoeira, canta la sua cansone trishte... "La borsa taroccata". Che trishtessssa!
Poi arrivano Fata Paiella e il Mago Roland, tenuti d'occhio da Presta & Dose...
...fantastici!!!!!!!!!!!
lunedì 15 novembre 2010
La Palma (7)
A La Palma hanno risolto in modo geniale il problema del parcheggio.
Et voilà...!
...basta parcheggiare la macchina sul tetto!
Et voilà...!
...basta parcheggiare la macchina sul tetto!
lunedì 1 novembre 2010
Islanda (8)
Un tempo la vita degli islandesi era veramente dura. Chi non aveva il suo gregge di pecore era un pescatore: lavoro durissimo che spesso si trasformava in tragedia a causa del mare tempestoso.
Non tutti, poi, potevano "ambire" alla professione di pescatore: era necessario avere un fisico possente, per issare le reti, manovrare le barche, resistere alle onde dell'oceano, e così via.
Perciò, i giovani che volevano entrare in un equipaggio venivano sottoposti ad una prova di forza molto empirica... ma decisamente efficace. Ecco qui l'attrezzatura necessaria: quattro pietre e un macigno.
Attenzione, non si tratta di pietre qualsiasi, anche se belle tonde e levigate dall'oceano... ciascuna di esse ha un peso ben preciso: 23, 54, 100 e 154 kg rispettivamente.
E ciascuna viene chiamata per nome:
- 23 kg: Amlóði (= "imbranato", "incapace")
- 45 kg: Hálfdrættingur (= "gracile")
- 100 kg: Hálfsterkur (= "media forza")
- 154 kg: Fullsterkur (= "piena forza")
L'aspirante pescatore doveva quindi dimostrare la propria forza riuscendo a sollevare il pietrone più pesante possibile, ed appoggiandolo sul macigno grosso: ecco una valletta (io) che gentilmente si presta a dimostrare l'esecuzione del gesto tecnico.
In origine, il macigno sul quale appoggiare il pietrone appena sollevato era alto come la vita di un uomo... in questo caso hanno fatto un piccolo sconto (arriva al ginocchio, probabilmente per evitare eccessivi traumi ai turisti scemi come noi).
Ed ecco la nostra simpatica valletta che riesce nel compito di sollevare la "piccolina" (23 kg).
Che bello! Sono ufficialmente... "imbranata" (Amlóði), e di conseguenza riformata alla visita di leva.
Il babbo, facendo il figo e cercando di smuovere la pietra "gracile" da 54 kg, così sentenzia: "Eh ma... dev'essere inchiodata al terreno!". Seee, seee. ;)
Visto il mio futuro promettente, mi dedicherò al sollevamento pesi.
Non tutti, poi, potevano "ambire" alla professione di pescatore: era necessario avere un fisico possente, per issare le reti, manovrare le barche, resistere alle onde dell'oceano, e così via.
Perciò, i giovani che volevano entrare in un equipaggio venivano sottoposti ad una prova di forza molto empirica... ma decisamente efficace. Ecco qui l'attrezzatura necessaria: quattro pietre e un macigno.
Attenzione, non si tratta di pietre qualsiasi, anche se belle tonde e levigate dall'oceano... ciascuna di esse ha un peso ben preciso: 23, 54, 100 e 154 kg rispettivamente.
E ciascuna viene chiamata per nome:
- 23 kg: Amlóði (= "imbranato", "incapace")
- 45 kg: Hálfdrættingur (= "gracile")
- 100 kg: Hálfsterkur (= "media forza")
- 154 kg: Fullsterkur (= "piena forza")
L'aspirante pescatore doveva quindi dimostrare la propria forza riuscendo a sollevare il pietrone più pesante possibile, ed appoggiandolo sul macigno grosso: ecco una valletta (io) che gentilmente si presta a dimostrare l'esecuzione del gesto tecnico.
In origine, il macigno sul quale appoggiare il pietrone appena sollevato era alto come la vita di un uomo... in questo caso hanno fatto un piccolo sconto (arriva al ginocchio, probabilmente per evitare eccessivi traumi ai turisti scemi come noi).
Ed ecco la nostra simpatica valletta che riesce nel compito di sollevare la "piccolina" (23 kg).
Che bello! Sono ufficialmente... "imbranata" (Amlóði), e di conseguenza riformata alla visita di leva.
Il babbo, facendo il figo e cercando di smuovere la pietra "gracile" da 54 kg, così sentenzia: "Eh ma... dev'essere inchiodata al terreno!". Seee, seee. ;)
Visto il mio futuro promettente, mi dedicherò al sollevamento pesi.
sabato 30 ottobre 2010
La Palma (6)
DAY 5 - domenica 10 ottobre
Mentre il sud dell'isola di La Palma è tutto un vulcano e il centro è dominato dal Pino canario, nel nord dell'isola ci sono delle spettacolari foreste di laurisilva.
Sembrano i boschi delle fiabe, con l'orco cattivo in agguato, ma in realtà non sono poi così tetre... sono infatti popolate di vita
Piccolo dettaglio tecnico: non fatevi trarre in inganno, nonostante le apparenze questi non sono graziosi uccellini, ma l'incubo di qualsiasi fotografo. Trattasi infatti di piccole carognette in continuo movimento scattoso, isteriche, nevrotiche e decisamente stronze (si può scrivere sul web?).
130 scatti totali per ottenere solo tre fotografie decenti... devo migliorare la media, altrimenti il National Geographic mica mi assume!
Per fortuna che almeno questa farfalla se ne stava, buona buona, in posa.
Nelle foreste si possono incontrare tracce del passaggio del popolo preispanico che viveva a La Palma prima che arrivassero gli spagnoli: i Guanchos. Dato che all'epoca mancavano il bar all'angolo, la tv digitale e le carte da briscola, la gente si divertiva a incidere le rocce che capitavano a tiro
Il disegno ricorrente era la spirale, che i primi storici (?) bollarono come semplici "scarabocchi" (sic). In realtà si tratta di disegni complessi ed affascinanti: in mezzo alla foresta fanno il loro bell'effetto. I Guanchos certo sapevano scegliere bene le loro location...
I discendenti dei Guanchos, invece, oggigiorno non disdegnano un altro tipo di rappresentazione su muro.
...e, purtroppo, la vacanza termina qui. Concludo affermando che per fortuna che quelli dell'autonoleggio non sapranno mai...
dove siamo andati ad infognare la loro Ibiza! :)
Mentre il sud dell'isola di La Palma è tutto un vulcano e il centro è dominato dal Pino canario, nel nord dell'isola ci sono delle spettacolari foreste di laurisilva.
Sembrano i boschi delle fiabe, con l'orco cattivo in agguato, ma in realtà non sono poi così tetre... sono infatti popolate di vita
Piccolo dettaglio tecnico: non fatevi trarre in inganno, nonostante le apparenze questi non sono graziosi uccellini, ma l'incubo di qualsiasi fotografo. Trattasi infatti di piccole carognette in continuo movimento scattoso, isteriche, nevrotiche e decisamente stronze (si può scrivere sul web?).
130 scatti totali per ottenere solo tre fotografie decenti... devo migliorare la media, altrimenti il National Geographic mica mi assume!
Per fortuna che almeno questa farfalla se ne stava, buona buona, in posa.
Nelle foreste si possono incontrare tracce del passaggio del popolo preispanico che viveva a La Palma prima che arrivassero gli spagnoli: i Guanchos. Dato che all'epoca mancavano il bar all'angolo, la tv digitale e le carte da briscola, la gente si divertiva a incidere le rocce che capitavano a tiro
Il disegno ricorrente era la spirale, che i primi storici (?) bollarono come semplici "scarabocchi" (sic). In realtà si tratta di disegni complessi ed affascinanti: in mezzo alla foresta fanno il loro bell'effetto. I Guanchos certo sapevano scegliere bene le loro location...
I discendenti dei Guanchos, invece, oggigiorno non disdegnano un altro tipo di rappresentazione su muro.
...e, purtroppo, la vacanza termina qui. Concludo affermando che per fortuna che quelli dell'autonoleggio non sapranno mai...
dove siamo andati ad infognare la loro Ibiza! :)
domenica 24 ottobre 2010
La Palma (5)
DAY 4 - sabato 9 ottobre
La Cumbre Vieja è una elevata cresta vulcanica che, nel sud dell'isola di La Palma, corre su un perfetto asse nord-sud. Il paesaggio è dominato da scorie e colate vulcaniche, che hanno creato un paesaggio a tratti lunare. Solo poche piante riescono a colonizzare questo inospitale terreno e, fra di esse, il pino canario.
Si tratta di un albero resistentissimo, che riesce a sopravvivere anche al fuoco grazie alla sua corteccia spessa oltre 10 centimetri. E basta vedere come riesce a colonizzare anche le creste rocciose per rendersi conto che è una pianta che decisamente non soffre di vertigini...
Il sentiero che porta al Pico Bejenado è a dir poco spettacolare
E popolato di mufloni
E mentre i gracchi corallini svolazzano allegramente in cielo...
...il panorama che si gode dalla cima è stupendo: si affaccia sulla Caldera de Taburiente, sito Unesco patrimonio mondiale dell'Umanità
Esattamente in questo momento, mentre io e il babbo siamo in estatica ammirazione del paesaggio, mi suona il cellulare (che neanche mi ricordavo di avere nello zaino). Gli escursionisti crucchi che sono con noi sulla cima mi guardano con riprovazione, e io mi sento la classica italiana tamarra e casinista. Per di più come suoneria ho anche il riff di "Layla" di Eric Clapton che, nell'assoluto silenzio, suona per un bel po' perchè non riesco ad estrarre il telefono dalla tasca... :(
Con un certo imbarazzo e rannicchiandomi come questo millepiedi, rispondo al telefono. Sono alcuni amici che mi chiamano da Roma, e se questa non è telepatia poco ci manca: in quel preciso momento mi stavo giusto chiedendo come se la passavano...
...io me la passavo proprio bene!
La Cumbre Vieja è una elevata cresta vulcanica che, nel sud dell'isola di La Palma, corre su un perfetto asse nord-sud. Il paesaggio è dominato da scorie e colate vulcaniche, che hanno creato un paesaggio a tratti lunare. Solo poche piante riescono a colonizzare questo inospitale terreno e, fra di esse, il pino canario.
Si tratta di un albero resistentissimo, che riesce a sopravvivere anche al fuoco grazie alla sua corteccia spessa oltre 10 centimetri. E basta vedere come riesce a colonizzare anche le creste rocciose per rendersi conto che è una pianta che decisamente non soffre di vertigini...
Il sentiero che porta al Pico Bejenado è a dir poco spettacolare
E popolato di mufloni
E mentre i gracchi corallini svolazzano allegramente in cielo...
...il panorama che si gode dalla cima è stupendo: si affaccia sulla Caldera de Taburiente, sito Unesco patrimonio mondiale dell'Umanità
Esattamente in questo momento, mentre io e il babbo siamo in estatica ammirazione del paesaggio, mi suona il cellulare (che neanche mi ricordavo di avere nello zaino). Gli escursionisti crucchi che sono con noi sulla cima mi guardano con riprovazione, e io mi sento la classica italiana tamarra e casinista. Per di più come suoneria ho anche il riff di "Layla" di Eric Clapton che, nell'assoluto silenzio, suona per un bel po' perchè non riesco ad estrarre il telefono dalla tasca... :(
Con un certo imbarazzo e rannicchiandomi come questo millepiedi, rispondo al telefono. Sono alcuni amici che mi chiamano da Roma, e se questa non è telepatia poco ci manca: in quel preciso momento mi stavo giusto chiedendo come se la passavano...
...io me la passavo proprio bene!
martedì 19 ottobre 2010
La Palma (4)
DAY 3 - venerdì 8 ottobre
Questo spettacolare albero è detto Albero del Drago (Dracaena draco): cresce solo qui nelle Canarie, oltre che negli arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira. E' una pianta davvero grandiosa, che può diventare alta anche una ventina di metri. Come questa nella foto. Ma la sua crescita è lentissima: per innalzarsi di un metro, ci mette ben dieci anni. Si chiama "Drago" perché la sua linfa è di un colore rosso acceso, e una volta si credeva che questo "sangue di drago" avesse addirittura proprietà magiche.
Queste due dracene sono dette "Dragos Gemelos", e si trovano vicino al paese di Breña Alta. La leggenda dice che tanto tempo fa due fratelli gemelli, innamorati della stessa donna, si sfidarono in duello per conquistare il cuore della fanciulla, ma la vicenda ebbe un esito tragico. Ovvero si randellarono a morte a vicenda. (..e bravi scemi!! Valli a capire, 'sti maschi. Comunque, dice sempre la leggenda, fu proprio lei ad istigarli al duello. E brava scema pure lei).
Ma torniamo a noi, anzi, alla leggenda. Terminata la mattanza, la ragazza, inconsolabile (!), piantò nel luogo del duello due semi di dracena e da essi crebbero queste piante che, pur avendo fusti separati, hanno le loro chiome profondamente intrecciate, praticamente indistinguibili. In questo modo la memoria dei due fratelli, uniti sia nella vita che nella morte, rimarrà per sempre. Insomma, una telenovela dei tempi passati.
Sempre a proposito di decessi... a La Palma non hanno le affissioni mortuarie, come da noi. Se si guarda bene, lungo i muretti si trovano qua e là sassi appoggiati, apparentemente in modo casuale. Ma non è così: servono a tenere fermi i fogli che recano notizie riguardanti il caro estinto...
In un posto dove praticamente piove ogni 15 minuti, la cosa è abbastanza curiosa (per non dire altro). Beh, senza dubbio in questo modo risparmiano sulla colla...
Perché sì, piove moooolto spesso. E infatti, oltre ad aver bagnato questi fogli, la pioggia ha anche creato questa pozzanghera molto fotogenica
Una cosa molto affascinante di La Palma è il gusto degli abitanti per l'arredamento urbano: ovunque si vedono aggraziate architetture, balconi pieni di fiori e l'allegria dei colori delle case
Come queste... altro che i palazzoni di Milano 2
Anche le chiese hanno un'architettura tutta particolare: le loro facciate sono dotate di... un balcone! Forse per quando il curato voleva uscire a fumarsi una sigaretta. O scrollare la tovaglia.
E con la natura circostante, la presenza dell'uomo si fonde in modo armonioso
E' bello che esistano ancora posti così.
Questo spettacolare albero è detto Albero del Drago (Dracaena draco): cresce solo qui nelle Canarie, oltre che negli arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira. E' una pianta davvero grandiosa, che può diventare alta anche una ventina di metri. Come questa nella foto. Ma la sua crescita è lentissima: per innalzarsi di un metro, ci mette ben dieci anni. Si chiama "Drago" perché la sua linfa è di un colore rosso acceso, e una volta si credeva che questo "sangue di drago" avesse addirittura proprietà magiche.
Queste due dracene sono dette "Dragos Gemelos", e si trovano vicino al paese di Breña Alta. La leggenda dice che tanto tempo fa due fratelli gemelli, innamorati della stessa donna, si sfidarono in duello per conquistare il cuore della fanciulla, ma la vicenda ebbe un esito tragico. Ovvero si randellarono a morte a vicenda. (..e bravi scemi!! Valli a capire, 'sti maschi. Comunque, dice sempre la leggenda, fu proprio lei ad istigarli al duello. E brava scema pure lei).
Ma torniamo a noi, anzi, alla leggenda. Terminata la mattanza, la ragazza, inconsolabile (!), piantò nel luogo del duello due semi di dracena e da essi crebbero queste piante che, pur avendo fusti separati, hanno le loro chiome profondamente intrecciate, praticamente indistinguibili. In questo modo la memoria dei due fratelli, uniti sia nella vita che nella morte, rimarrà per sempre. Insomma, una telenovela dei tempi passati.
Sempre a proposito di decessi... a La Palma non hanno le affissioni mortuarie, come da noi. Se si guarda bene, lungo i muretti si trovano qua e là sassi appoggiati, apparentemente in modo casuale. Ma non è così: servono a tenere fermi i fogli che recano notizie riguardanti il caro estinto...
In un posto dove praticamente piove ogni 15 minuti, la cosa è abbastanza curiosa (per non dire altro). Beh, senza dubbio in questo modo risparmiano sulla colla...
Perché sì, piove moooolto spesso. E infatti, oltre ad aver bagnato questi fogli, la pioggia ha anche creato questa pozzanghera molto fotogenica
Una cosa molto affascinante di La Palma è il gusto degli abitanti per l'arredamento urbano: ovunque si vedono aggraziate architetture, balconi pieni di fiori e l'allegria dei colori delle case
Come queste... altro che i palazzoni di Milano 2
Anche le chiese hanno un'architettura tutta particolare: le loro facciate sono dotate di... un balcone! Forse per quando il curato voleva uscire a fumarsi una sigaretta. O scrollare la tovaglia.
E con la natura circostante, la presenza dell'uomo si fonde in modo armonioso
E' bello che esistano ancora posti così.
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