Ogni tanto fa bene allontanarsi dalla folla e, nell'Inghilterra meridionale, uno dei posti migliori per trovare un po' di tranquillità è l'Exmoor con i suoi vasti spazi aperti e paesaggi. Guardacaso capitiamo alla "Valley of the Rocks", vicino a Lynton.
Come dice il nome, questa valle affacciata sull'oceano è piena di rocks...
...e che rocks!
martedì 28 luglio 2015
domenica 26 luglio 2015
Inghilterra (10) - Avebury
Si dice che, mentre i turisti preferiscono andare nella turistica Stonehenge, i "puristi" dell'archeologia preferiscano di gran lunga visitare Avebury.
Qui è presente un antichissimo circolo di pietre del diametro di 420 metri al cui interno è stato costruito un piccolo villaggio (ma dico... con tutto lo spazio che c'è, proprio qui dovevate venire ad abitare?!)
Il luogo è suggestivo e neanche le frotte di perdigiorno arrivati qui a migliaia in occasione del solstizio d'estate riescono a scalfirne l'aura misteriosa...
Affascinante.
Qui è presente un antichissimo circolo di pietre del diametro di 420 metri al cui interno è stato costruito un piccolo villaggio (ma dico... con tutto lo spazio che c'è, proprio qui dovevate venire ad abitare?!)
Il luogo è suggestivo e neanche le frotte di perdigiorno arrivati qui a migliaia in occasione del solstizio d'estate riescono a scalfirne l'aura misteriosa...
Affascinante.
sabato 25 luglio 2015
Inghilterra (9) - Winchester
Altro giro, altra cattedrale. Stavolta è quella di Winchester... no, non c'entra niente coi fucili dei cowboy!
Questa è la cattedrale gotica con la navata più lunga di tutta Europa, ed è davvero grandiosa
Per non parlare, poi, dell'incredibile soffitto
Questo giro, oltre a fotografare un po' di architetture, mi sono dedicata anche alle opere dei graffittari dei secoli passati
Chissà, forse anche le firme che oggi imbrattano i muri tra qualche secolo verranno considerate dei "pezzi di storia"...
Questa è la cattedrale gotica con la navata più lunga di tutta Europa, ed è davvero grandiosa
Per non parlare, poi, dell'incredibile soffitto
Questo giro, oltre a fotografare un po' di architetture, mi sono dedicata anche alle opere dei graffittari dei secoli passati
Chissà, forse anche le firme che oggi imbrattano i muri tra qualche secolo verranno considerate dei "pezzi di storia"...
giovedì 23 luglio 2015
Inghilterra (8) - Salisbury
A poca distanza da Stonehenge sorge Salisbury, ovviamente anche qui c'è una cattedrale
...e ovviamente anche qui è spettacolare, ma non solo per le sue grandiose architetture.
Qui è infatti conservata una delle sole quattro copie originali esistenti della Magna Carta, documento che nel 1215 sanciva concetti attualissimi e rivoluzionari per l'epoca.
Il Re, ad esempio, non poteva considerarsi al di sopra della legge, ogni cittadino aveva diritto a un regolare processo e la Chiesa d'Inghilterra era libera e indipendente.
Troppe libertà concesse dal sovrano con la Magna Carta? Probabilmente sì, visto che dopo qualche tempo re Giovanni Senzaterra tornò sui suoi passi e fece finta di non averla mai firmata!
...e ovviamente anche qui è spettacolare, ma non solo per le sue grandiose architetture.
Qui è infatti conservata una delle sole quattro copie originali esistenti della Magna Carta, documento che nel 1215 sanciva concetti attualissimi e rivoluzionari per l'epoca.
Il Re, ad esempio, non poteva considerarsi al di sopra della legge, ogni cittadino aveva diritto a un regolare processo e la Chiesa d'Inghilterra era libera e indipendente.
Troppe libertà concesse dal sovrano con la Magna Carta? Probabilmente sì, visto che dopo qualche tempo re Giovanni Senzaterra tornò sui suoi passi e fece finta di non averla mai firmata!
martedì 21 luglio 2015
Lavacchielli - paese fantasma II
Un paese fantasma tira l'altro: questo è Lavacchielli, in Val Noveglia (Bardi).
Questo paese si spopolò negli anni Cinquanta, a causa della sua posizione difficilmente accessibile. Ancor oggi per arrivarci bisogna inerpicarsi in macchina lungo una strada di montagna stretta e a tratti bianca, per poi camminare per una mezz'ora abbondante in mezzo al bosco.
Anche qui ci sono case crollate e diroccate dappertutto ma, a differenza di Ca' Scapini, Lavacchielli non trasmette sensazioni così cupe. Forse perché, essendo molti degli edifici scoperchiati, le finestre appaiono luminose e non come occhi scuri che ti fissano minacciosi.
Il paese è malinconico ma molto suggestivo, immerso nella quiete, e tutto costruito con la pietra lavorata a regola d'arte dagli scalpellini.
Sull'architrave di una porta si legge una data: 1949. Nonostante l'evidente cura nella costruzione prima, e nel cercare di recuperare alcune case poi, alla fine Lavacchielli venne completamente abbandonato al suo destino.
Molte delle abitazioni sono degli scheletri vuoti, dove però sopravvivono tracce di intonaco con decorazioni.
Evidentemente qui non viveva solo gente povera ma anche persone che potevano permettersi questi raffinati abbellimenti per le loro case. Ma dobbiamo sempre ricordare che qui siamo in mezzo a un bosco, in mezzo al nulla, in un isolamento quasi totale.
All'interno delle case, o di ciò che rimane di esse, si possono scorgere testimonianze di quella che era la vita quotidiana delle persone che qui abitavano. Ad esempio un armadio a muro rimasto con le sue ante spalancate, quando tutto intorno pavimenti e soffitti sono crollati...
...oppure i resti di un vecchio camino con le pietre ancora annerite dal fuoco.
Questo piccolo gioiello dell'architettura di un tempo sta lentamente scomparendo, avvolto dalla vegetazione e dalle sue stesse macerie, ed è un peccato. Ma del resto è anche il corso naturale delle cose.
Un plauso alle sapienti mani che hanno saputo costruire Lavacchielli, squadrando le pietre con precisione certosina e creando degli incastri al limite del perfetto.
Questo paese si spopolò negli anni Cinquanta, a causa della sua posizione difficilmente accessibile. Ancor oggi per arrivarci bisogna inerpicarsi in macchina lungo una strada di montagna stretta e a tratti bianca, per poi camminare per una mezz'ora abbondante in mezzo al bosco.
Anche qui ci sono case crollate e diroccate dappertutto ma, a differenza di Ca' Scapini, Lavacchielli non trasmette sensazioni così cupe. Forse perché, essendo molti degli edifici scoperchiati, le finestre appaiono luminose e non come occhi scuri che ti fissano minacciosi.
Il paese è malinconico ma molto suggestivo, immerso nella quiete, e tutto costruito con la pietra lavorata a regola d'arte dagli scalpellini.
Sull'architrave di una porta si legge una data: 1949. Nonostante l'evidente cura nella costruzione prima, e nel cercare di recuperare alcune case poi, alla fine Lavacchielli venne completamente abbandonato al suo destino.
Molte delle abitazioni sono degli scheletri vuoti, dove però sopravvivono tracce di intonaco con decorazioni.
Evidentemente qui non viveva solo gente povera ma anche persone che potevano permettersi questi raffinati abbellimenti per le loro case. Ma dobbiamo sempre ricordare che qui siamo in mezzo a un bosco, in mezzo al nulla, in un isolamento quasi totale.
All'interno delle case, o di ciò che rimane di esse, si possono scorgere testimonianze di quella che era la vita quotidiana delle persone che qui abitavano. Ad esempio un armadio a muro rimasto con le sue ante spalancate, quando tutto intorno pavimenti e soffitti sono crollati...
...oppure i resti di un vecchio camino con le pietre ancora annerite dal fuoco.
Questo piccolo gioiello dell'architettura di un tempo sta lentamente scomparendo, avvolto dalla vegetazione e dalle sue stesse macerie, ed è un peccato. Ma del resto è anche il corso naturale delle cose.
Un plauso alle sapienti mani che hanno saputo costruire Lavacchielli, squadrando le pietre con precisione certosina e creando degli incastri al limite del perfetto.
lunedì 20 luglio 2015
Ca' Scapini, paese fantasma
A qualche chilometro di distanza da Bardi si trova un paese "fantasma".
Il suo nome è Ca' Scapini.
Qualcuno dice che questo piccolo borgo di montagna venne abbandonato al suo destino perché gli abitanti erano stanchi di sentire piangere di notte dei bambini - fantasmi di piccole vittime che, secondo una storia non confermata, furono sterminate durante una rappresaglia dei nazisti.
Non trovano conferme nemmeno le credenze popolari secondo cui, intorno agli anni '40, appena fuori dal paese venne ritrovato il corpo di una giovane pastorella orribilmente mutilato, e che da lì in avanti il paese venne colpito da una sorta di maledizione.
Probabilmente il motivo dell'abbandono fu semplicemente il desiderio di abitare in un luogo meno isolato, e fu così che, famiglia dopo famiglia, Ca' Scapini si svuotò di tutti i suoi abitanti. La loro presenza sembra ancora essere tangibile in qualche angolo degli edifici fatiscenti, ad esempio sotto forma dei brandelli di una tenda che svolazzano pigri da una finestra...
Oppure osservando questi vecchi infissi, che ormai non chiudono più nulla.
Le scale in legno, pericolanti e malmesse, spesso impediscono l'accesso ai piani superiori.
Anche gli inevitabili vandalismi sembrano non avere calcato troppo la mano, chissà, forse per una sorta di "rispetto".
Una cosa è certa: leggende o non leggende, fantasmi o non fantasmi, il luogo, anche nella brillante luce estiva, ha un che di tetro e di sinistro. Le finestre delle case sembrano orbite vuote che ti scrutano.
E le porte sembrano bocche spalancate pronte ad inghiottirti.
Curiosamente, o per fortuna, già a pochi metri di distanza la natura sembra voler sdrammatizzare la tetraggine di questi scorci.
Il suo nome è Ca' Scapini.
Il paese venne lasciato a sé stesso sul finire degli anni Settanta, ma in circostanze che alcuni ritengono misteriose.
Qualcuno dice che questo piccolo borgo di montagna venne abbandonato al suo destino perché gli abitanti erano stanchi di sentire piangere di notte dei bambini - fantasmi di piccole vittime che, secondo una storia non confermata, furono sterminate durante una rappresaglia dei nazisti.
Non trovano conferme nemmeno le credenze popolari secondo cui, intorno agli anni '40, appena fuori dal paese venne ritrovato il corpo di una giovane pastorella orribilmente mutilato, e che da lì in avanti il paese venne colpito da una sorta di maledizione.
Probabilmente il motivo dell'abbandono fu semplicemente il desiderio di abitare in un luogo meno isolato, e fu così che, famiglia dopo famiglia, Ca' Scapini si svuotò di tutti i suoi abitanti. La loro presenza sembra ancora essere tangibile in qualche angolo degli edifici fatiscenti, ad esempio sotto forma dei brandelli di una tenda che svolazzano pigri da una finestra...
Oppure osservando questi vecchi infissi, che ormai non chiudono più nulla.
Le scale in legno, pericolanti e malmesse, spesso impediscono l'accesso ai piani superiori.
Anche gli inevitabili vandalismi sembrano non avere calcato troppo la mano, chissà, forse per una sorta di "rispetto".
Una cosa è certa: leggende o non leggende, fantasmi o non fantasmi, il luogo, anche nella brillante luce estiva, ha un che di tetro e di sinistro. Le finestre delle case sembrano orbite vuote che ti scrutano.
E le porte sembrano bocche spalancate pronte ad inghiottirti.
Curiosamente, o per fortuna, già a pochi metri di distanza la natura sembra voler sdrammatizzare la tetraggine di questi scorci.
domenica 19 luglio 2015
Inghilterra (7) - Stonehenge
Un "giretto" da queste parti non poteva non includere una visita a uno dei luoghi più famosi di tutta l'Inghilterra: Stonehenge
Beh, un posto così non ha certo bisogno di essere commentato, no?
Beh, un posto così non ha certo bisogno di essere commentato, no?
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