Horta, 'capitale' dell'isola di Faial.
Questa piccola cittadina che sonnecchia in riva all'oceano è un must per qualsiasi diportista. Un po' come la Mecca per i musulmani: almeno una volta nella vita (di un velista), dicono che bisogna attraccarci.
Come mai questo porto è tanto famoso (per i velisti, ovviamente...)? Perché, tradizione che si perde nella notte dei tempi, ogni equipaggio che attracca qui lascia, sulla banchina, un murales a testimonianza del suo passaggio.
Il risultato è davvero spettacolare: ogni centimetro della banchina è ricoperto da disegni e scritte coloratissime, che riportano il nome della barca, dei membri dell'equipaggio, la data di arrivo; e e il colpo d'occhio è incredibile.
Alcuni murales sono veramente notevoli.
Altri, pur nell'oscurità del loro significato, sono geniali (non è da tutti incollare un mutandone alla banchina)...
Praticamente ogni centimetro quadrato disponibile viene utilizzato e, man mano che i murales più vecchi sbiadiscono, corrosi dal vento e dalla salsedine, altri nuovi ne prendono il posto. Il ricambio è continuo e ogni giorno appare qualcosa di diverso.
Terminate le fatiche artistiche, l'equipaggio può reintegrare i liquidi al Peter Café Sport, che dal 1918 offre ristoro ai naviganti che attraversano l'Atlantico. Pare che sia "undoubtedly the most famous sailors' bar in the world". All'interno un'atmosfera, senza neanche dirlo, molto marinaresca con bandierine, utensili, sartiame, insomma qualsiasi genere di oggetto legato alla navigazione. Chiunque faccia sosta qui, per tradizione infatti lascia un oggettino a testimonianza del proprio passaggio e in novant'anni si può solo immaginare quanta roba sia stipata in questo minuscolo locale.
http://www.petercafesport.com/principal_eng.htm
Al piano superiore lo Scrimshaw Museum, che contiene una sconfinata raccolta di denti di capodoglio e altri oggetti in avorio derivanti dai cetacei che una volta si pescavano diffusamente nell'arcipelago delle Azzorre. Durante i lunghi mesi in mare, i denti dei cetacei catturati venivano incisi dai marinai con semplici coltellini e inchiostro; pur nella loro lugubrità - basti pensare a quante migliaia di balene vennero uccise nei secoli scorsi -, questi oggetti hanno pur sempre il fascino di un'epoca (ormai, o per fortuna) tramontata: la baleneria.
La marina di Fayal è un luogo incredible, l'unico delle azzorre che abbia un tocco internazionale.
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