Chi non conosce le Canarie alzi la mano. Nessuno? Bene. A quanto pare tutti ne abbiam sentito parlare. In totale sono sette isole. Come i nanetti di Biancaneve. E, analogamente ai nani, non si riesce mai ad elencare tutti i nomi... (io, personalmente, mi dimentico sempre di Mammolo. E voi?).
Ok, vediamo, ci sono Tenerife, Lanzarote, Gran Canaria, Fuerteventura: le più famose. E poi? Ne mancano tre, che il turismo ad oltranza non ha ancora scalfito: La Palma, El Hierro, La Gomera. Ed è proprio quest'ultima la meta di una fuga invernale, a fine gennaio, ringraziando il cielo di avere un babbo in pensione con molti sfizi (vancanzieri) da togliersi.
Passare dai -5°C della pianura padana ai 25°C di quest'isoletta, più vicina all'Africa che al continente europeo, è stato uno choc (positivo!) incredibile.
Vedendo fiori ovunque, non stupisce che le chiamino le 'isole dell'eterna primavera'. Mentre dall'Italia arrivavano notizie di bufere di neve, lupi alle porte delle città e trasporti pubblici trainati dai Samoiedo, io ero qui (e mi sentivo molto, molto privilegiata. E anche un po' odiata...)
Ok, i crucchi già facevano il bagno, io mi sono astenuta. L'isola è stata poco toccata dal turismo di massa, a differenza delle ormai overexploited Tenerife o Lanzarote. I motivi sono plurimi: è estremamente montagnosa, e l'orografia complicata fa sì che, per percorrere tre chilometri in linea d'aria, se ne debbano fare 20 di tornanti...
...trovare una spiaggia è un miracolo...
...e ci viveva della gente strana (scherzo)
In realtà l'isola è famosa per le sue foreste di Laurisilva relitte, che esistono qui da milioni di anni. Queste foreste una volta ricoprivano tutta l'Europa fino alla Scandinavia, e furono distrutte dalle glaciazioni. È emozionante, camminando fra questi suggestivi boschi, pensare che una volta ci passeggiavano i dinosauri...
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