Altro anno, altra isola greca.
Settembre 2008, la scelta cade sulla popolarissima Santorini. Le tasche vuote non permettono l'organizzazione di un viaggio fai da te in qualche sperduta isoletta, perciò essere risucchiati dalle destinazioni commerciali low cost appare più un destino inevitabile, che una scelta consapevole. Ma tant'è.
Il tutto mi causa uno di quei flashback intensi, che durano un pomeriggio intero. Da piccola, invece che guardare i cartoni animati come tutti i bambini, guardavo documentari con mio papà. Essendo lui un vulcanologo "autodidatta", spesso mi trovavo in braccio a lui a guardare colate laviche, nubi ardenti e caldere fumanti. (Mentre, a cinque o sei anni, gli amichetti disegnavano casette, fiori e la loro famiglia, io mi dilettavo col disegnare vulcani in eruzione, con tanto di lapilli e lave infuocate. Giuro. I genitori dei bimbi coi quali giocavo il pomeriggio si scambiavano occhiate perplesse. Il mio papà, invece, era moooolto orgoglioso).
Beh, insomma, il tutto per dire che c'era una videocassetta che guardavo e riguardavo, in cui si raccontavano le più drammatiche eruzioni vulcaniche della storia dell'umanità, e fra queste quella di Santorini. L'isola fu distrutta verso il 1500 a.C. da un'eruzione vulcanica e, oltre a buona parte dell'isola, scomparve anche la civiltà minoica che la popolava. Addirittura c'è chi pensa che questa fosse la mitologica Atlantide (ahimè, c'è chi lo pensa ancora!)
Oggi l'isola è diventata una delle mete per eccellenza dell'Egeo, e non a caso. La spettacolare caldera a semicerchio e i paesini bianchi abbarbicati alle pendici di ciò che rimane dell'antica Thira sono uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita.
Purtroppo questo è ciò che pensano le migliaia di turisti che ogni giorno attraccano all'isola con gigantesche navi da crociera. Ormai non rimane più nulla, o quasi, della vera Grecia; Santorini è trasformata in modo incancellabile in un enorme villaggio turistico.
Nessun commento:
Posta un commento